Tratto da www.elco-risparmioenergetico.it
Il sole, con la sua luce e il suo calore, è da sempre fonte di energia e di vita ed oggi, grazie alle nuove tecnologie, può essere sfruttato direttamente per produrre energia elettrica e termica.
I sistemi solari termici, in particolare, permettono di scaldare l’acqua destinata ad uso sanitario ed in molti casi anche quella usata per il riscaldamento degli ambienti, in maniera pulita ed economica.
Si limita così l’uso del generatore di calore, quale la caldaia o la pompa di calore, con relativo risparmio di combustibile o energia elettrica e si riducono, al tempo stesso, l’impatto ambientale degli edifici e le bollette. Un impianto dimensionato e integrato in modo ottimale, ad esempio, consente di risparmiare fino al 60% di energia all’anno per la produzione di acqua calda.
Un impianto solare termico è quindi un investimento sostenibile in tutti i sensi, ecologico ed economico, che, tra l’altro, grazie al bonus del 55% previsto dagli incentivi statali per gli interventi realizzati entro la fine del 2012, può essere pagato meno della metà.
COME FUNZIONA?
Un impianto solare termico
è composto da:
– collettori solari (tubi o pannelli, che vanno installati preferibilmente sul tetto ma anche in giardino);
– un serbatoio di accumulo dell’acqua;
– una stazione di regolazione e controllo elettronica.
Occorre innanzitutto stimare bene il fabbisogno di energia, per dimensionare correttamente l’impianto. Altrettanto importante è la scelta del collettore, la sua inclinazione e il suo orientamento, in relazione alle condizione d’uso e di esposizione.
I collettori catturano e amplificano l’irraggiamento solare: al loro interno si trova un fluido vettore, una miscela di acqua e anticongelante, che, riscaldandosi, trasmette l’energia termica accumulata all’acqua contenuta nel serbatoio che verrà poi utilizzata.
La stazione controlla tutto il funzionamento e gestisce l’integrazione con la caldaia o la pompa di calore nei momenti di bisogno.
Alle nostre latitudini, infatti, l’irraggiamento medio annuo non è sufficiente a coprire tutti i fabbisogni di acqua calda e riscaldamento e per questo è sempre necessaria una seconda fonte di calore.